Armando Perotti

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Armando Perotti

Armando Perotti, barese purosangue, fu battezzato con altri tre nomi: Nicola, Giovanni, Carlo. Nacque a Bari il primo febbraio 1865 da genitori: Camillo Gaetano (generale del genio e decorato con la croce di comm. dell’Ordine della Corona d’Italia e dell’ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro) eFulvia Miami (scrittrice e giornalista, firmava i suoi articoli con lo pseudonimo «Voluntas», fucina di tradizioni folcloristiche, pubblicò tra gli altri, un libro intitolato «Breve Storia di San Nicola di Bari»). Nella sua città natia Armando conseguì i primi studi ottenendo, già a sedici anni, la licenza liceale. Avrebbe voluto frequentare l’Accademia Navale di Livorno per seguire la carriera del padre e del nonno esaudendo il suo desiderio di viaggiare, ma trovò un insormontabile ostacolo nella volontà paterna, restio a mandare in giro per il mondo, il suo unico figlio. Continuò gli studi nella città di Roma dove esercitò nel frattempo la professione di giornalista. A Firenze meritò il diploma di abilitazione in materie letterarie all’Istituto di Magistero e nell’Ateneo perugino conseguì la laurea in Giurisprudenza. Fu librettista, amministratore comunale, pubblicista, poeta, storico, patriota, folclorista, filologo, bibliotecario alla consorziale «Sagarriga Visconti Volpi» dal 1908 al 1912 divenendo direttore nel 1921 lasciando tracce importanti nella formazione dei fondi e nell’organizzazione biblioteconomia. Ancora oggi la Biblioteca Nazionale «Sagarriga Visconti Volpi», conserva una parte riguardante la sua produzione poetica, le opere storielle, il carteggio, le schede sui manoscritti che Perotti andava studiando, un ritratto giovanile firmato da Damaso Bianchi, alcune sue pubblicazioni ma, soprattutto, i suoi manoscritti, ancora in parte inediti. «Non vi fu Barese fiero di lui della sua baresità. Con il suo crescente amore per la sua terra, tese a formare quella coscienza civica che trae le energie dalla nozione del passato e le trasformazioni in sentimenti e in atti operatori di bello e di bene». L’undici luglio del 1910, con l’incarico di consigliere comunale più anziano, tenne il più importante discorso che mai l’aula del Comune ebbe a sentire. Le sue parole furono «una magnificazione di Bari, di questa città che, per virtù propria, da sola, si era posta sulle vie della prosperità tra i sicuri progressi della cieca fortuna». «Molto vivemmo», egli disse «siamo una vecchia gente che ha ribevuto alla fonte di giovinezza, e che si viene rifoggiando i suoi fati con mani ogni di più esperte, con cuore ogni di più franco». Nel primo decennio del secolo scorso visse a Castro in provincia di Lecce e il 27 marzo del 1911 sposò Maria Fortunata Consiglio di Bisceglie dalla quale non ebbe figli. Per parecchio tempo dimorò nella cittadina della consorte e nel 1913 ideò e organizzò nello stesso tempo le celebrazioni del centenario del cosiddetto «Borgo Murattiano», che riuscirono di una grandiosità senza pari, il che suona di rimprovero a chi lasciò passare sotto silenzio il 150° anniversario dell’indicativo avvenimento, che altri tentarono rimediare con tardivo e formale ripiego. Pubblicò innumerevoli articoli su vari giornali e riviste d’Italia e in particolare sulla «Rassegna Pugliese», su «Spartaco» sul «Corriere delle Puglie» e su «La Gazzetta di Puglia». Collaborò anche sulla rivista «Caronte», sul periodico «Fra Melitone» e fondò, insieme ad altri intellettuali, il settimanale «Figaro». Moltissime furono le collaborazioni ad altre riviste e giornali di Bari, Lecce, Napoli, Firenze, Roma, Trani, Cerignola. Diede alle stampe: «Sul Trasimeno» (1887), «Il libro dei canti» (1889), «Castro» (1904) «Vita Pugliese» (1904), «Bari Ignota» (1907) (“I Promessi Sposi dei Baresi”, lo definì Alfredo Giovine), «Storie e Storielle di Puglia» (1923, ristampa 1958), «Poesie» (1926, ristampa 1958). Il filosofo Benedetto Croce, che lo apprezzò, nel sesto volume de «La Letteratura della Nuova Italia», Edizione Laterza, Bari 1957, a pag. 40 scrisse: «Un ricordo merita qui uno scrittore pugliese, poco noto nella restante Italia e ora a torto dimenticato, che, scrivendo aneddoti, li innalzò col sentimento, col pensiero, con la cultura a un grado a cui gli altri solitamente non seppero o non si sentivano di portarli. Ma le evocazioni storiche che sono materia precipua dei suoi versi, trovarono la forma loro nei due volumi di “Bari Ignota” e di “Storie e Storielle di Puglia” che sono dei migliori tra quelli dello stesso genere che si pubblicarono allora, esatti nella erudizione, storicamente intelligenti, letterariamente sobri e di buon gusto. Non so veramente quali altre regioni d’Italia abbiano avuto la fortuna di un illustratore che all’affetto per le memorie della sua regione congiungesse un pari cuore umano e un così nobile intelletto». Il nostro cantore di Bari, della Puglia e dell’Adriatico morì a Cassano delle Murge (BA) il 24 giugno 1924, a soli 59 anni. Il 22 febbraio 1931 la salma fu trasferita nella necropoli di Bari posta nel famedio dei Baresi illustri dove si nota la bella epigrafe dettata da Augusto Cerri: «Armando Perotti / poeta celebratore d’ogni magnificenza / esaltò con mistico amore / tradizioni glorie dell’antica anima barese / costanza operosità prodigi dell’appula gente. / Ardente sognatore di una Puglia futura / Via maestra d’italica civiltà verso l’oriente / è passato nell’immortalità / glorificatore e profeta della sua terra. (n. a Bari il 1 febbraio MDCCCLXV – m. a Cassano Murge 24 giugno MCMXXIV)». Nel 1975, la Casa Editrice Adriatica di Bari pubblicò un libro di ottantatrè articoli del Perotti che vanno dagli anni 1905 agli anni 1923 dando il titolo «Bari dei nostri nonni» a cura di autori vari. Nel 1983, a Cassano delle Murge, l’amministrazione comunale indisse la prima edizione del «Premio letterario “Armando Perotti”». Nello stesso anno,  in occasione del 60° anniversario della morte del famoso scrittore e poeta di Puglia, l’autriceArmida Marasco, dette alle stampe un interessante libretto «La cariatide delle cariatidi -Armando Perotti- intellettuale “pugliese”» pubblicato da Congedo Editore di Galatina (LE). L’anno dopo l’editore bolognese Arnaldo Forni, pubblicò la ristampa anastatica di «Bari Ignota». Il 30 maggio 2003 si organizzò un interessante convegno in onore del famoso verseggiatore di Puglia, a Bari, nella sala Consiliare della Provincia e, a Cassano delle Murge, nel Palazzo Miani. La cittadinanza barese gli ha intitolato una parte del Lungomare che va da Via Filzi a Via Delfino Pesce, quartiere Japigia. L’istituto Professionale per i Servizi Alberghieri e Ristorazione, in Via Niceforo 8, rione Poggiofranco. Un busto bronzeo dello scultore e tenore barese Gaetano Stella situato in Piazza Eroi del Mare, di fronte al caratteristico punto vendita di pesce e frutti di mare “N-dèrr’a la lanze”. Il Comune di Cassano delle Murge ha intitolato al sommo poeta, una Piazza nel borgo antico, una Scuola Elementare e un busto bronzeo situato nel Palazzo Miani. A Bisceglie, una via. A Castellana Grotte, l’Istituto Professionale Alberghiero. A Castro, una Piazza e il Plesso di Scuola Elementare dipendente dall’Istituto comprensivo di Diso (LE).